I feel really strongly about this, so this article is Italian, my mother tongue. My views are best express in this Guardian article.
I vantaggi di un ritorno ai cicli naturali
Al giorno d’oggi è facile imbattersi in sostenitori, spesso molto accesi, della dieta vegana. A volte chi non mangia cibi di origine animale, si sente portatore di una visione del mondo vista come più etica. Non di rado chi è vegano tende a giustificare la propria scelta con posizioni che non sempre corrispondono alla realtà.
La verità è che tra vegani e onnivori, non è così semplice capire chi sbaglia di più. Ad esempio, mentre è sotto gli occhi di tutti quanto possa essere dannoso per la salute e per l’ambiente, un uso eccessivo della carne nell’alimentazione, comprendere tutti gli effetti dovuti alla diffusione della cultura vegana è più complicato.
Una percentuale sempre maggiore della popolazione decide di rinunciare alla carne, a formaggi, uova, latticini e simili. Chi rinuncia ai derivati animali pone in primo piano il problema degli allevamenti intensivi, spesso disumani, come quelli del pollame allevato in batteria. Non vengono valutate allo stesso modo le conseguenze dell’aumento esponenziale di determinate colture, che impoveriscono il suolo.
Ancora più raramente si valutano i benefici che le forme di allevamento, sostenibili, garantiscono, all’ecosistema, ripristinando la biodiversità e arricchendo i terreni.
L’allevamento a pascolo fa bene all’ambiente
Il punto su cui discutere è come si possa favorire la diffusione di allevamenti ecosostenibili, rendendo il consumo di carne positivo per l’ambiente.
Quando gli animali vengono allevati in spazi aperti e in maniera naturale infatti, favoriscono il compiersi di cicli naturali. Gli animali sono liberi di pascolare, nutrirsi di erba, piante e foraggio, e al contempo alimentano il terreno con il proprio letame.
La sola presenza degli animali in libertà favorisce anche il benessere di altre specie, come uccelli e piccoli mammiferi. Negli allevamenti ecosostenibili, infatti, non vengono utilizzati antibiotici o altre sostanze chimiche, e di conseguenza lo sterco rappresenta un ottimo nutrimento per vermi, lombrichi, funghi. Questi organismi a loro volta sono un concime attivo per la terra.
In questo modo si avvia un processo vitale che nutre sé stesso, favorendo il ripristino degli ecosistemi, spesso impoveriti dalle monoculture.
Uno studio effettuato dall’ONU nel 2015 metteva in evidenza proprio i danni provocati dalle coltivazioni intensive. I dati disponibili mostrano come queste portino a una progressiva erosione dei terreni coltivabili, a causa dell’esaurimento del suolo superficiale.
L’unico modo per invertire tale processo, innescato dalla meccanizzazione dell’agricoltura, è cercare di ricostruire il suolo. Questo può essere fatto con i pascoli liberi, che oltre a garantire il ripristino dei terreni, fungono da allevamenti bio sostenibili.
Invertire i processi in atto con gli allevamenti liberi
Sui suoli in cui il processo di ricostituzione viene praticato in modo naturale, si assiste a un progressivo sviluppo dell’ecosistema: dalle diverse specie di lombrichi, agli scarabei stercorari, ai maggiolini. Gli insetti e i vermi attirano numerose specie di uccelli, questi trasportano semi e la flora germoglia in maniera spontanea, facendo riapparire altre specie, come api e farfalle, in maniera spontanea.
La vita salutare per gli animali al pascolo, garantisce inoltre carne sana destinata al consumo degli onnivori. Questa a differenza della carne che viene alimentata con cereali e con il grano proveniente da sistemi di coltura intensiva è ricca di sostanze nutritive: dal beta carotene, al calcio, al selenio, e poi magnesio, potassio, vitamine E e B, e acido lioleico coniugato, oltre a grassi omega-3.
Molti di questi elementi sono vitali per l’organismo e difficili da ritrovare in una alimentazione vegana.
Un altro fattore raramente viene preso in considerazione nell’alimentazione vegana è il livello di carbonio emesso per l’aratura meccanica dei terreni.
Si può comprendere come anche l’alimentazione vegana, spesso osannata non sia priva di problematiche per l’ambiente. Utilizzare i mammiferi erbivori come parte integrante del ciclo agricolo contribuisce a creare un’agricoltura davvero sostenibile.
Di certo bisognerebbe trovare un equilibrio nuovo in cui gli onnivori consumino meno carne e si possano eliminare le forme intensive di produzione. Ma se in quanto vegani ci si preoccupa dell’ambiente, l’idea che questo venga aiutato solo rinunciando a carne, latte e derivati, è quantomeno fuorviante.
Dove trovare la carne biologica da allevamenti allo stato brado
La carne biologica da allevamenti allo stato brado si sta diffondendo in tutta Italia, personalmente ho visitato la Cooperativa Agricolo Monte Capenardo che offre la vendita di carne biologica online. Così non avete più scuse!